DETOXIKA
DETOXIKA promuove il benessere della persona nella sua totalità attraverso differenti Approcci Olistici e Strumenti di Guarigione del mondo: dallo Yoga e Ayurveda dell’India, alla Medicina Amazzonica del Sud America, al Cloruro di Ossigeno dell’Europa, e al DMSO della Russia Transcontinentale.
DETOXIKA ha come obiettivo l’autoguarigione del corpo, della mente e dello spirito; è orientata all’individuo e non alla malattia, alla causa e non al sintomo, al sistema e non all’organo, al riequilibrio invece che alla cura. Nel naturale processo di autoguarigione, l’individuo riacquista consapevolezza dell’umanità dell’essere umano, avviene una rinascita a livello emozionale, fisico e spirituale.
L’uomo è un circuito elettrofisico: è costituito da cariche positive e negative, la vita va avanti per merito di queste cariche elettriche. L’uomo è in grado di sopravvivere e autoripararsi in base agli scambi interni ed esterni. L’autoguarigione è una scelta interiore, essa consiste nell’assumere responsabilità delle informazioni che decidiamo di far entrare. Se le informazioni negative superano quelle positive, l’equilibrio energetico umano si rompe.
Le informazioni negative che lasciamo entrare nel nostro campo energetico possono essere di natura materiale e non materiale. Alle prime appartengono lo smog, il cibo inquinato, i ritmi alterati. Quanto alle non materiali, fanno riferimento le false credenze del condizionamento, che generano conflitti etici e morali, come: non essere accettati, non sentirsi amati, ritenersi inadeguati, giudicati.
DETOXIKA ha come missione la disintossicazione profonda delle persone. La liberazione da tutte le tossine che condizionano l’essere umano, che intossicano il sentire del cuore dando spazio esclusivo al condizionamento della mente.
Nel cammino dell’autoguarigione l’individuo diviene responsabile della ricerca di chi è veramente: Io sono (So Ham in Sancrito). Affermazione molto semplice ma, vista l’incessante attività mentale, appare difficile da comprendere, accettare e integrare nella quotidianità: la mente condizionata è sempre intenta a rimasticare di continuo il passato o a raffigurare il futuro in maniera distorta. Il caos mentale ci tiene incatenanti mediante il logoramento di cose che non esistono più o con l’immaginazione degli avvenimenti che devono ancora accadere, distorcendoli il più delle volte con l’ansia e la paura.
Oggigiorno non stiamo vivendo spontaneamente e liberamente la vita; stiamo solo reagendo al condizionamento giacché ci ritroviamo in una corsa frenetica verso il possesso di innumerevoli etichette illusorie. Tale corsa intossica e disconnette totalmente il cuore, il sentire, lasciando spazio solo alla mente, al pensare.
Ovviamente il pensiero è condizionato. Il pensiero è il reagire della memoria, e la memoria è il risultato di conoscenze e di esperienze precedenti; in una parola: condizionamento
“Sulla mente e il pensiero” di Jiddu Krishnamurti
DETOXIKA dirige verso la comprensione dell’enorme differenza tra “reazione/reagire” e “azione/prendere azione”.
L’azione è dotata di senso, è libera, è portatrice di benessere, è consapevolezza. L’azione è autonomamente nostra, è consapevole.
La reazione è indotta da altri, è la risposta ad uno stimolo vissuto precedentemente che da origine a un’esperienza, a una reazione emozionale. Le emozioni sono inconsapevoli, non sono dotate di senso. L’emozione può essere definita come una risposta complessa dell’organismo a stimoli (immaginari o reali), che si manifestano con specifici schemi di reazioni (ad esempio la fuga) e con modificazioni corporee misurabili (ad esempio la frequenza del battito cardiaco). L’individuo che prova un’emozione diventa cosciente delle proprie modificazioni somatiche (ad esempio si rende conto di avere le mani sudate, il battito cardiaco accelerato, ecc.) ed applica un nome a queste variazioni psicologiche (come “paura”, “gioia”, “disgusto”, ecc.).
La reazione ci intrappola nel passato o nel futuro, non fa vivere il momento presente: nel qui e ora.
La maggior parte della popolazione mondiale è distratta da una costante reazione la quale non lascia campo all’ascolto/osservazione in silenzio del momento presente. Tale caos disconnette totalmente la ricerca e la responsabilità del Chi sono io?. A questa domanda il grande saggio Sri Ramana Maharashi insegna: “Io sono pura Consapevolezza. Questa Consapevolezza ha la stessa natura di Essere-Coscienza-Beatitudine, in Sanscrito Sat-Chit-Ananda”.
Per non reazionare e dunque vivere in azione nel momento presente bisogna imparare a meditare. La vita è una grande meditazione. La meditazione non richiede di tacitare e tranquillizzare la mente sopprimendo i pensieri. Semmai presuppone la capacità di ascoltare/osservare in silenzio sia i rumori di fondo del mondo esterno, quindi le proprie reazioni, che le istanze psicologiche più profonde.
Avete mai ascoltato il canto di un uccello? Per poter ascoltare, la mente deve essere calma, una calma che non c’entra nulla col misticismo. Io vi parlo e voi, se volete ascoltarmi, dovete stare in silenzio; non potete farvi ronzare nella testa le idee più diverse.
Da “Ascoltare” di Jiddu Krishnamurti – Meditazioni
Quando guardate un fiore, guardatelo senza dargli un nome, senza classificarlo, senza stabilire a quale specie appartenga; solo così potete guardarlo veramente. Ma farlo è una delle cose più difficili, proprio come è estremamente difficile saper ascoltare: ascoltare un comunista, un socialista, un politico, un capitalista; oppure vostra moglie, i vostri figli, il vostro vicino, il conducente dell’autobus, il canto di un uccello.
Potete ascoltare con estrema semplicità solo quando non date spazio a un’idea o a un pensiero: allora può esserci contatto diretto; e quando siete in contatto, capite se quello che vi dicono è vero o falso. Non avete bisogno di discutere.
Capito ciò l’autoguarigione avviene e con essa la celebrazione della vita, divenendo responsabili e fedeli alla natura di Dio.