Sananga

Che cos’è Sananga?

Sananga è un collirio/medicina della foresta Amazzonica e consiste nel succo estratto dalle radici e dalla corteccia della Tabernaemontana Undulata, un genere di piante floreali della famiglia delle Apocynaceae, usata da molte tribù native della foresta amazzonica. È conosciuta come “Mana Heins” dal popolo Kaxinawà Brasiliani e “Bacchete” dai Matses del Perù.

Le radici e la corteccia di questa pianta vengono prima macinate in polvere e poi filtrate varie volte attraverso un colino di cotone per estrarre il succo liquido, il quale viene usato in vari modi dai nativi. L’intero processo di raccolto ed elaborazione è eseguito con amore e intenzione dalle tribù indigene.

L’uso di Sananga è una tradizione profondamente radicata in molte tribù dell’Amazzonia. È considerata una potente Medicina Sacra usata principalmente per curare disturbi fisici quanto energetici e spirituali.
L’azione di Sananga è quella di aprire e liberare la mente, portando chiarezza. La mente viene “pulita” da tutte le energie dense e da quelle che creano distrazione, facendo così che nasca un modo completamente nuovo di percezione e concentrazione, attraverso una chiara visione delle problematiche più profonde della persona. Inoltre, questo collirio della foresta Amazzonica viene spesso utilizzato prima della battuta di caccia e di pesca per migliorare la visione, la percezione e la concentrazione.

Benefici Terapeutici

Lo spirito di questo Strumento di Guarigione aiuta a eliminare in maniera profonda tutti i blocchi a livello energetico, fisico, emozionale e spirituale; riallinea, armonizza e aumenta l’energia, aiutando ad andare alla radice di sintomi, malattie e blocchi, portando equilibrio.

A Livello Energetico, Emotivo e Spirituale

  • Espande la visione spirituale e la coscienza
  • Accresce la capacità di focalizzazione, pace e tranquillità nella mente
  • Elimina la rabbia interna repressa
  • Aiuta rilasciare energie negative stagnanti
  • Accresce la profondità negli stati meditativi
  • Attiva la ghiandola pineale, apre il chakra del terzo occhio (visione interna)
  • Migliora l’intuizione
  • Migliora i sogni lucidi
  • Supporta le capacità psichiche
  • Tratta le malattie spirituali causate da energie negative nel corpo.
  • Liberare la persona dal panama- ansia, depressione, sfortuna, energie negative e pigrizia

Inoltre, come già menzionato, Sananga viene utilizzata prima della caccia e della pesca in quanto migliora la percezione della profondità e dei colori.
Sostanzialmente, Sananga aumenta la capacità di vedere e percepire, dunque aumenta la possibilità di raggiungere gli obiettivi personali prefissati.

A Livello Fisico

Oltre a tutto ciò, questo potente collirio ha proprietà terapeutiche per curare e migliorare un’ampia gamma di problemi oculari (Lambert et al. 2010), come:

  • Miopia
  • Percezione della profondità e del colore
  • Definizione delle immagini
  • Glaucoma
  • Cataratta
  • Alcuni casi di cecità

Sebbene Sananga sia famosa per i suoi effetti benefici sulla vista e sulla visualizzazione, questo Strumento di Guarigione è considerato dai nativi un rimedio multiuso per:

  • Stati febbrili, avendo proprietà emetiche, diuretiche, calmanti
  • Curare altre malattie comuni, come problemi della pelle (dermatiti), candida vaginale
  • Alleviare problemi dentali (Shepard 1999)
  • Curare alitosi
  • Curare lesioni oculari e reumatismi (Sanz-Biset et al.2009; Schultes 1979)
  • Contrastare ferite e avvelenamenti da morsi di serpente
  • Sopprimere l’appetito (Jernigan 2009)
  • Eccitare il vomito

Molti studi scientifici sono in corso tutt’oggi, volti ad approfondire i differenti usi di questa Pianta Medicinale. Un altro importante aspetto curativo della famiglia Apocynacea, ampiamente documentato, è la sua vasta attività antimicrobica, che dimostra che questa famiglia contiene forti proprietà antiossidanti (Pereira e al. 2005), anticancerogene (Kingston et al. 1977; Gunasekera et al. 1980), antifertilità/contraccettive (Meyeret al.1973), antipiretiche (riduzione della febbre), antinfiammatorie (Taesotikul et al.2003), antimicotiche (Pereira et al.2005) e antimicrobiche (Beek et al.1984; Suffredini et al.2002; Ruttoh et al.2009).

Alcaloidi attivi

Sananga contiene una grande quantità di alcaloidi (Liu et al.2013) come Coronadine, quebrachidine, heyneanine, 3- hydroxycoronaridine, ibogamine e voacangine (Van Beek et al 1984; delle Monache et al. 1977). Tutti questi alcaloidi hanno forti effetti antibiotici e psicoattivi.

Uso e Dosaggio

Nonostante il dosaggio è qualcosa che si deve tenere in considerazione quando ci si rivolge alle Piante Maestre Sacre come metodo di cura, è necessario fare una premessa importante: nella medicina tradizionale amazzonica (sciamanesimo) più che alle quantità o al dosaggio di una Pianta Maestra Sacra, una grande attenzione va posta al potere dei pensieri in quanto vige la legge dell’intenzione e del sentire sottile. La medicina amazzonica realizza e cura ciò che si intende e si crede fermamente; è perciò fondamentale avere un intento e lavorando concentrati su di esso, la pianta aiuta a fare chiarezza su quell’aspetto della vita che si vuole osservare più in profondità.

Dosaggio – Una sola goccia di Sananga per occhio è sufficiente per una potente sessione di cura. Si raccomanda sempre l’uso di Sananga in modo sacro con musica meditativa, in un ambiente protetto, tranquillo e silenzioso sia in natura che in casa. Sananga lavora a livello profondo smuovendo in modo potente “tossine” che si sono cristallizzate nel corpo, nella mente e nell’anima in modo sottile.

Non è perciò una sostanza da assumere con leggerezza e inesperienza, pertanto è fondamentale essere seguiti e supportati da persone esperte nell’uso e somministrazione.

Gli effetti acuti del Sananga scompariranno dopo circa 10-15 minuti, mentre gli effetti a livello sottile possono durare anche vari giorni.

Prima dell’esperienza bisogna sdraiarsi per consentire una buona applicazione.
È fondamentale l’applicazione delle gocce in entrambi gli occhi per bilanciare l’emisfero destro e quello sinistro del cervello. Successivamente l’applicazione, si sbattono le palpebre per un momento per distribuire il fluido su tutto l’occhio per poi rimanere con gli occhi chiusi durante tutta l’esperienza.

Ciò che si avverte immediatamente dopo l’applicazione è un grande bruciore agli occhi e/o un’intensa sensazione pungente, come avendo messo del peperoncino, nonché un rilascio di tensioni nel corpo e di emozioni. Tuttavia, dopo pochi istanti questi effetti iniziano a diminuire, una tecnica efficace per alleviare il bruciore agli occhi è portare l’attenzione sulla respirazione e visualizzando come il dolore sta rimuovendo le energie represse bloccate, portando a una guarigione profonda. Quando diminuisce il bruciore , infatti, si inizia a percepire l’eliminazione di blocchi sottili, il corpo e la mente si rilassano, la visione aumenta come anche la chiarezza mentale.

Durante l’esperienza è inoltre possibile sperimentare vomito e/o movimenti intestinali, essi sono indicazioni ulteriori del rilascio di energie bloccate e di malattie.

Il modo migliore di vivere l’esperienza con Sananga è abbandonarsi completamente rilassandosi il più possibile. Lasciarsi andare completamente, abbracciando la pacifica sensazione di libertà offerta dalla pianta; in questo momento, l’auto-guarigione può davvero iniziare ad avvenire.

Uso Tradizionale di Sananga

Tradizionalmente, popoli nativi come i Matsés, utilizzano il collirio Sananga come un importante e fondamentale strumento nelle battute di caccia per ottenere una chiara visione e concentrazione, permettendo di acutizzare la vista al fine di individuare i più sottili movimenti nell’oscurità della foresta (Lambert et Al 2010). Il collirio inoltre può aiutare i cacciatori ad avere visualizzazioni della preda e delle piante che devono essere cacciate e raccolte permettendo ricerche veloci e con esito positivo (Lambert et al 2010).

Prima delle battute di caccia Sananga viene spesso accompagnata da altri strumenti di caccia, come ad esempio il Kambò, che aiuta ad aumentare maggiormente le abilità di caccia. Bisogna tenere in considerazione che la caccia e la pesca per la maggior parte delle tribù indigene, sono un mezzo estremamente importante e cruciale di sopravvivenza, ed è per questo motivo che i nativi usano tutto quello che è a loro disposizione per accrescere e migliorare le loro abilità.

Tra le tribù vige la credenza che solo mediante l’utilizzo di Piante Maestre Sacre sia possibile diventare un buon cercatore e un buon cacciatore, in quanto aiutano a superare tutte le difficoltà della selva e allo stesso tempo donano loro una grande capacità visionaria e olfattiva, migliorando la forza e la fortuna per trovare con facilità le prede da cacciare. Ad ogni modo, strumenti di caccia come Sananga e Kambò rappresentano circa un quarto di tutte le piante medicinali utilizzate nelle tribù indigene (Shepard 1999).

CURIOSITÁ

Kanawasta – In Shipibo questa parola significa “concentrarsi meglio sull’arte”. Le gocce di Sananga vengono utilizzate per migliorare la capacità di concentrarsi su mestieri come la pittura, il cucito, il ricamo e la produzione di ceramiche artigianali – mestieri eseguiti dalle donne della tribù. Fin dalla tenera età, le donne Shipibo sono iniziate dalle loro madri e nonne in questa pratica. Uno Shipibo dice: “Quando ero bambina, mia madre mi metteva negli occhi gocce di Sananga in modo che avessi la visione dei miei dipinti”. Gli Shipibo sono famosi per i loro ricami e pittura su tessuto.

Wekunwarti – In Shipibo questa parola può essere tradotta come “per una visione migliore”. Le gocce di Sananga vengono usate prima e durante le cerimonie di Ayahuasca, in quanto “aprono” il partecipante al mondo delle visioni migliorando la sua capacità di “vedere” le cose nel suo viaggio multidimensionale verso altri mondi. Dopo l’uso di Sananga, le visioni diventano più chiare e dettagliate. I membri di Shipibo affermano anche che questo collirio è per “guardare lontano”, ovvero consente una migliore capacità di prevedere eventi e intenzioni imminenti.

Bibliografia:

https://psychedelictimes.com/scientific-studies-hint-at-how-sananga-eye-drops-treat-ocular-diseases/
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-Beek TAV, Kuijlaars FLC, Thomassen PM, Verpoorter R, Svendsen B (1984). Antimicrobially active alkaloids from Tabernaemontana pachysiphon. Phytochemistry, 23(8):1771–1778.
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-Pereira CG, Leal PF, Sato DN, Meireles MA (2005). Antioxidant and antimycobacterial activities of Tabernaemontana catharinensis extracts obtained by supercritical CO2 + cosolvent. J Med Food, 8(4):533–538.
-Ruttoh EK, Bii C, Tarus PK, Machocho A, Karimi LK, Okemo P (2009). Antifungal activity of Tabernaemontana stapfiana Britten (Apocynaceae) organic extracts. Pharmacognosy Res, 1(6):387–391

Strumenti di Guarigione

CDS

Soluzione Minerale per la Disintossicazione dell’Organismo

DMSO

Per una Profonda Rigenerazione e Rapida Regolazione Naturale del Corpo

Kambò

Strumento di Guarigione con il quale il Corpo ha l’Opportunità di Curarsi

Rapé

Polvere Sacra che Libera la Mente Aprendo i Canali del Cuore

Sananga

a Pianta Indigena che Cura gli Occhi e Riapre l’Energia Oculare